casanova, seriamente?

goxjoon, oneshot, rosso.

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  1. rocsenne
     
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    autore: cleuro
    sito autore: http://newo.forumcommunity.net/
    link fanfiction: www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1678988
    ~ se volete prelevare la fanfiction, mettete i credits che ho elencato qui sopra.

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    casanova, seriamente?



    pairing: goxjoon
    avvertimenti: rating rosso, linguaggio scurrile, descrizione scene di sesso.

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    “Hyung, sei proprio un casanova.” Era la quarta volta che Mir glielo diceva.

    Era uno di quei giorni in cui avrebbe trascorso tutta la mattinata ad amoreggiare con le lenzuola, gli impegni lavorativi lo avevano sommerso tutta la settimana: era ora di riposarsi. Nonostante ciò, Joon si ritrovò ad alzarsi alle dieci quella mattina per un motivo non chiarissimo, ma non si diede così tante spiegazioni.

    Non era uno di quei giorni, pensò bene. Era uno di quegli altri in cui avrebbe trascorso il tempo a preoccuparsi di cosa avrebbe avuto da fare il giorno seguente: il peso degli impegni della settimana lo aveva plasmato, non sapeva più riposarsi a dovere?

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    Fece una doccia veloce e si affrettò a raggiungere il frigo in cerca di qualcosa da mangiare non appena sentì lo stomaco brontolare. Dopo aver addentato uno snack trovato tra una vaschetta di tofu in agrodolce e un’arancia non troppo fresca, Joon fu distratto da una musica familiare proveniente dalla tv in salotto.

    Incuriosito, si aggiustò l’asciugamano in vita e si diresse verso la stanza rumorosa. Trovò Mir seduto al centro del divano in ecopelle nera intento a guardare la tv con aria sognante, abbracciato ad un cuscino e con le gambe conserte.

    “Mir.. fammi spazio.” Disse sedendosi accanto al bruno con un'espressione interrogativa sul volto “Che guardi?”

    Joon ci mise poco per accorgersi che lo sguardo di Mir si era innamorato di un episodio di 'We got married' che aveva registrato proprio lui con Yeonseo due settimane prima. Joon distolse lo sguardo dallo schermo per guardare nuovamente Mir mentre quest'ultimo iniziò a parlare.

    “Sto guardando tutta la tv che mi sono perso..” disse il più piccolo con il sorriso nonostante avesse notato l'espressione sterile sul volto del suo hyung. Gli occhi fissi di Joon lo fecero fermare, ma quando due minuti dopo fece per riprendere il discorso il moro lo zittì con una nuova domanda.

    “Perché guardi wgm?” Joon chiuse le palpebre per un attimo e ritornò a fissare Mir, questa volta davvero, il suo sguardo non era perso nel vuoto. Il bruno sentì un brivido lungo la schiena quando trovò quegli occhi profondi e scuri a guardarlo, senza sapere perché si irrigidì istintivamente. L'espressione del più grande poteva essere interpretata come una di quelle gelose manifestazioni di affetto verso la propria ragazza, almeno così parve a Mir in un primo momento. Forse era solo troppo preso dalle situazioni descritte dal reality. Pensò che probabilmente il suo interesse per il reality potesse apparire a Joon come un tentativo di .. no, era impossibile. Il suo hyung non si sarebbe mai comportato così e di certo non avrebbe mai dubitato della sua serietà - Joon sapeva che Mir, nonostante potesse sembrare stupido e ribelle, era una persona di cui ci si poteva fidare. Questo pensiero rilassò Mir che riprese a parlare.

    “Hyung, sei un casanova.” A questo commento, il moro inarcò le sopracciglia “Non so come ci riesci. Con le ragazze intendo, l-loro ti amano, ti adorano. Insegnami come si fa, sei un mito!” Mir pronunciò il periodo come un intera frase, senza prendere mai aria, terrorizzato dal fatto che Joon potesse interromperlo ancor prima di fargli finire il concetto.

    Agli occhi di Joon, Mir sembrò un bambino eccitato per un giocattolo nuovo - l'espressione era la stessa. Ciò lo rendeva particolarmente adorabile come in una di quelle situazioni in cui si ritrovava obbligato a dover dire la verità dopo aver mentito per ore agli hyung.

    “Cosa?” fu tutto quello che riuscì a dire senza ridere, sorpreso e intontito.

    “Sì, guarda..” il bruno prese la sua mano tra le sue “tu gli tocchi le mani e loro si sciolgono. Ci ho provato anche io, ma non è così, non ottengo lo stesso risultato. Pensano che io sia un immaturo e mi trattano come un fratello minore. Non capisco come fai, anche Yeonseo è rapita da te.. come ti guarda, come ti parla.. guarda!” aggiunse indicandogli il televisore. “Tu ci sai fare, ti prego hyung.. insegnamelo. Sei una specie di casanova!”

    “Mir smettila.” Joon si alzò improvvisamente dal divano lasciando che l'aria fredda proveniente dalla finestra aperta prendesse il suo posto accanto al ragazzo ancora seduto.

    Scese il silenzio.

    Mir non pensava di essere stato sgarbato, non aveva detto niente di male. Iniziò a maledirsi non appena Joon lasciò la stanza dicendo “che fine hanno fatto gli altri?” più a se stesso che al maknae. Il bruno pensò che quando Byunghee sarebbe tornato, lo avrebbe spinto a convincere Joon. Lo sguardo di quest'ultimo lo aveva così agghiacciato che non si permise di insistere oltre come suo solito.

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    Joon poteva vedere il divano dalla sua stanza e Mir ci rimase tutto il giorno cambiando spesso posizione, utilizzando il tablet per cercare episodi in streaming, chiamando gli amici al telefono e mangiando ogni sorta di cibo rimasto in frigo.

    Gli dispiacque aver trattato Mir in quel modo, ma non si spiegò perché la sua reazione era stata così odiosa. Nel momento in cui il maknae aveva pronunciato quelle parole, gli era salita la bile in gola e si era irrigidito. Non era solito prendersela così, non era solito comportarsi come l'ultimo degli amici, ma le emozioni nel suo petto lo diressero verso quel comportamento incomprensibile la cui spiegazione era celata nel suo cuore. Nell'ultimo periodo era così teso che qualsiasi reazione un po' più esuberante lo scuoteva dall'interno.

    Ma, in fondo, poteva immaginare la fonte di tutto quel malessere.

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    Erano ormai le dieci di sera. Erano passate dodici ore da quando Joon si era svegliato e non aveva fatto altro che ordinare la sua agenda tutta la giornata, distratto dai piagnucolii di Mir verso la televisione e il suo cellulare che non smetteva di suonare. Ritornava in cucina di tanto in tanto per bere qualcosa, tutte le cose più golose erano finite nella pancia di Mir.. quindi non ci sarebbe stato modo di assaporare qualcosa di buono. Valeva la pena aspettare la cena.

    Proprio in quel momento Byunghee entrò dalla porta d'ingresso con tre buste della spesa, una era piena di verdure. Mir gli si avvicinò come un cagnolino scodinzolante “Cos'hai comprato hyung?” e iniziò a cercare nelle borse stracolme di cibo.

    “Cose salutari, Mir.” disse Byunghee notando lo sguardo del maknae diventare triste.

    “Ma hyung, non hai comprato neanche un po' di latte alle fragole!”

    “Joon mi aiuti a mettere a posto la spesa?”

    Mir fu completamente ignorato, ma non si diede per vinto. “Hyung! Hyung!” iniziò a lagnarsi.

    “Oh Mir, vuoi aiutarmi tu? Va bene.” Byunghee gli porse una busta tra le braccia e lui dovette prenderla inevitabilmente per non farla cadere.

    “No.. hyung io..”

    “Allora adesso che non vi servo più, ritorno in camera mia.” disse Joon con il sorriso a fior di labbra scambiando uno sguardo complice con il più grande.

    Sparì dietro la porta della camera e Byunghee mantenne il sorriso condividendolo con se stesso. Osservò il piccolo malcapitato darsi da fare nel mettere in ordine la cucina prima del ritorno a casa di Cheondung e Seungho.

    “Hyung, mi serve un favore.” disse poi il bruno fermando le mani a mezz'aria e trattenendo tra queste una busta di cavolfiori congelati.

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    Dopo cena, Mir ritornò al suo adorato divano. Lo stesso non si poté dire per Cheondung e Seungho, che dopo una giornata piena di impegni, corsero a farsi la doccia e poi si infilarono nel letto. Tutto talmente velocemente che rimase solo Byunghee a pulire le stoviglie. Bel ringraziamento, pensò. Non solo aveva cucinato, ora gli toccava anche pulire. Lo avevano scambiato per una madre o cosa? Si era sempre ritenuto il più virile del gruppo, ma il pensiero lo abbandonava ogni volta che si vedeva riflesso nel pannello del forno: il grembiule rosa a cuoricini e le pentole da asciugare in mano.

    Doveva lavorare di più sull'effetto 'sexy e potente', ma non poteva farlo se si ritrovava ad essere ignorato così. Sarebbe stato meglio ristabilire l'equilibrio e riconquistare la virilità perduta.

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    Joon sentì la porta della sua stanza aprirsi, ma non diede troppo peso a chi fosse entrato, piuttosto si rannicchiò ancora di più nella sedia e si poggiò pesantemente sulla scrivania continuando a porre l'attenzione sul suo portatile.

    Dopo pochi secondi, sentì un soffio caldo giungergli all'orecchio destro. Un brivido lungo la schiena gli provocò una tachicardia violenta e la pelle d'oca fece ben presto da padrona sulle sue braccia muscolose. S'irrigidì al contatto accennato, i nervi in tensione.

    “Così.. hai detto a Mir che non vuoi aiutarlo.”

    Joon fece uno sforzo immane per alzare il busto dalla scrivania senza sbilanciarsi, troppo preso dai brividi di eccitazione che gli percorrevano l'addome e le gambe. La stanza era semi-scura, sarebbe stato difficile per qualsiasi altra persona indovinare di chi fosse quella figura, soprattutto per Joon che non indossava le lenti.. ma quella voce l'avrebbe riconosciuta sempre. Ovunque.

    “Non è esatto.” ribatté a fior di labbra, voltandosi completamente senza incrociare lo sguardo di Byunghee che ormai era seduto sul letto. L'espressione divertita sulle labbra del più grande fece esplodere qualcosa dentro il petto di Joon, qualcosa di fresco e vuoto che finì rovinosamente per stimolare un'altra parte di lui situata molto più in basso.

    “È per colpa mia?” domandò il ragazzo seduto a pochi metri da lui. Nonostante il tono della domanda non lasciasse spazio a risatine soffuse, le labbra che scandirono la frase sembravano tutt'altro che tristi. Joon giurò di aver visto nella penombra un sorrisetto compiaciuto, il che non era per niente inaspettato.

    “Perché dovrebbe?”

    “Sai Changsun, non dovresti rispondere ad una domanda con una domanda. È maleducato.” Il suo vero nome colpì Joon più profondamente di quanto l'altro potesse mai aspettarsi. Si contrasse come preso da uno spasmo all'ascolto della frase e scoprì che qualcos'altro era già diventato troppo stretto.

    “Sono maleducato allora.” scherzò.

    Joon non si era accorto subito che Byunghee si era alzato e lo stava raggiungendo a passo lento. Più il ragazzo si avvicinava, più Joon poteva guardarlo negli occhi e apprezzare la forma del suo viso illuminata appena dalla luce del computer. Bastarono pochi istanti e Joon si ritrovò immerso nella sedia sotto di lui, un po' per istinto aveva indietreggiato con il corpo fino a toccare la spalliera con tutta la sua schiena. Il respiro di Byunghee gli colpiva le labbra.

    “Sai, potrei educarti io. Hai paura di me?” domandò quest'ultimo sorpreso e divertito dall'espressione allarmata di Joon.

    “N-no.”

    Byunghee guardò il punto della sedia in cui il corpo del ragazzo sotto di lui aderiva di più. Con un dito ne ripercorse le curve, finendo per disegnare cerchi invisibili su uno dei fianchi slanciati del ballerino. Joon non poté trattenere un gemito involontario formatosi nel profondo della gola, un gemito che eccitò lui e con sua sorpresa anche la persona che glielo aveva provocato. Con una mano coprì le sue labbra, arrossendo rovinosamente quando non riuscì a fermare un altro sospiro.

    Poi lo sguardo di Joon lo tradì: egli guardò la porta chiusa solo per metà e poi ritornò sulle labbra gonfie dell'uomo davanti a lui.

    “Ah, capisco.” sussurrò questo guardando anch'egli la porta.

    Mir era ancora sul divano, avrebbe potuto vedere tutto se solo si fosse girato. Era da un po' di tempo che la relazione clandestina tra Joon e Byunghee andava avanti. Gli altri sembravano non essersene accorti per niente o almeno questo era quello che pensavano i due amanti. Di certo Mir non aveva la più pallida idea di cosa accadeva alle due di notte nella stanza accanto alla sua, mentre lui dormiva beatamente. La richiesta di quella mattina fatta a Joon ne era la prova.

    I due avevano iniziato a riempire le notti insonni tra giornate di programmi televisivi e pomeriggi di interviste alla radio con gemiti camuffati, pugni nel muro e testate del letto troppo rumorose. Tutto era iniziato quando Byunghee aveva capito che Joon era gay e lo aveva sorpreso a masturbarsi nella doccia sussurrando il suo nome. Quando si vive insieme è difficile non notare determinati comportamenti, Joon era stato così bravo a nasconderli, ma come tutte le cose che accadevano in quella casa.. prima o poi Byunghee lo avrebbe scoperto. E il più grande non perse tempo nel fare suo il moro sul primo letto libero che trovarono che si verificò essere quello del leader, ma lui questo non doveva saperlo. I due se lo giurarono con le gote ancora coperte dal sudore mentre si tenevano stretti sotto le coperte.

    Byunghee si rivelò essere l'amante più dolce del mondo e quando Joon riceveva uno dei suoi sms incoraggianti, riusciva a dare il meglio di se stesso. Da un po' di tempo però il suo hyung aveva mostrato segni di sofferenza, spesso quando facevano l'amore Byunghee si faceva prendere troppo dall'eccitazione e nonostante Joon glielo avesse detto tante volte che a lui piaceva così, il ragazzo chiedeva sempre scusa. Joon sapeva che aveva paura di ferirlo, faceva parte del carattere del suo amante – essere premuroso e dolce, ma anche maledettamente virile, focoso, eccitante. Ben presto sarebbe venuto il momento in cui anche Byunghee si sarebbe accorto che non poteva negare a se stesso il desiderio malsano di prendere Joon e spaccarlo a metà. Di questo ne era consapevole anche Joon e non si disse così preoccupato.

    Byunghee si avvicinò alla porta, ma non la chiuse. Fece cenno con la mano a Joon di avvicinarsi silenziosamente e questo obbedì. Ma niente lasciava presagire che tre secondi dopo essere arrivato alla porta, Joon si sarebbe trovato con il viso schiacciato contro il muro al lato dell'entrata e con un leggero soffio di vento pronto a colpirgli le guance.

    “Hyung che..” si affrettò a dire, ma la frase gli impastò la lingua non appena sentì un'inconfondibile pressione contro il suo fondo schiena.

    “Cosa direbbe Mir se ti vedesse così? Credi che sarebbe altrettanto fiero di te?” gli sussurrò Byunghee all'orecchio. Le mani vagavano sulle anche del ragazzo, facendosi spazio tra il muro e i vestiti attillati. Il tocco di Byunghee era come il fuoco sulla pelle di Joon, così passionale che non sarebbero servite le parole a descriverlo. Questo bastò a farlo eccitare e l'erezione lo colpì così violentemente che fu impossibile per il ragazzo dietro di lui non accorgersene.

    “Hyung n-non qui..” la frase fu quasi inaudibile come un leggero fruscio di foglie, ma Byunghee la catturò all'istante.

    “Perché? Immagina se si girasse e ti vedesse ansimare per me.” Joon tremò, ma nello stesso momento spostò i glutei all'indietro colpendo l'erezione coperta di Byunghee facendolo mugugnare. “Non è in questo modo che mi farai cambiare idea.”

    La situazione era rischiosa, ma proprio quel rischio assurdo celato a poca distanza da loro rendeva tutto più eccitante. Joon si ritrovò a pensarsi tutto nudo davanti a Mir mentre Byunghee spingeva violentemente dentro di lui. Il solo pensiero provocò un sospiro affannoso che per Byunghee si rivelò essere il pretesto per infilare una mano nel pantaloni di Joon.

    I pantaloni troppo stretti gli impedivano i movimenti così Joon li sbottonò frettolosamente lasciandoli cadere ai suoi piedi. Inarcò la schiena per il piacere strofinando il sedere sull'erezione del suo 'carnefice' e guidando la mano di quest'ultimo sotto la sua maglia, sui suoi capezzoli.

    “Sei proprio una puttanella.”

    Byunghee gli morse l'orecchio e posizionò la sua testa tra la spalla e la testa di Joon, annusando l'odore del suo uomo, baciando ogni tratto di pelle raggiungibile mantenendo il ritmo delle dita intorno ai capezzoli. Nel frattempo la mano nei boxer del ragazzo iniziò un lento massaggio che spinse Joon a gemere censurandosi da solo con le mani e a strofinarsi involontariamente tra le dita affusolate e forti di Byunghee.

    “H-Hyung nh-h.. per favore..”

    Byunghee interruppe il massaggio sensuale, timoroso del fatto che Joon raggiungesse l'orgasmo prima che lui avesse finito il suo gioco. Joon non sembrò tanto contento, piuttosto si voltò cercando il viso dell'altro in cerca di una spiegazione, ma non ne ebbe il tempo. Byunghee lo spogliò completamente e lo girò in modo da poterlo guardare in pieno viso. La sua schiena a contatto con il muro friggeva, tanto bollente quanto arrossata dall'eccitazione.

    Iniziò un bacio casto, pieno d'affetto, e ben presto si trasformò in un gioco di lingue che combattevano per il potere. Un bacio sporco e a bocca aperta che lasciava spazio ai suoni più perversi, la maggior parte dei quali provenivano dalla gola di Joon. Ormai era tardi, non poteva preoccuparsi di chi lo sentiva e di chi lo avrebbe visto. Anche se il solo pensiero di essere scoperti lo eccitava al punto da iniziare a toccarsi da solo, Joon fu ben attento a camuffare tutti i gemiti troppo spinti che cadevano dalle sue labbra. Byunghee era divertito e con un sorrisetto stampato in viso, colpì la mano con cui Joon si stava masturbando.

    “Non ci pensare nemmeno.” gli disse con una faccia da schiaffi e Joon per poco non lo implorò “Succhiamelo, Changsun.”

    Il ragazzo non replicò, si inginocchiò davanti all'erezione ancora vestita di Byunghee e gli strofinò la bocca sopra. Poteva sentirlo, così duro e arrabbiato nei pantaloni e mosso da un moto incontrollabile, liberò Byunghee dal fastidio. Sbottonò il pantalone lentamente assaggiando la sua propria saliva mentre nella gola gli cresceva il senso d'acquolina e leccò l'erezione del suo amante dai boxer.

    “Non stuzzicarmi.”

    Il tono di Byunghee lo colpì, ma la cosa che gli fece capire che non sarebbe stata una buona cosa prolungare l'attesa del ragazzo era la mano di quest'ultimo nei suoi capelli. La presa era forte e decisa, questo lo istigava a disobbedire, ma quando alzò lo sguardo per incrociare quello del ragazzo sopra di lui, senza mai rompere il contatto, rimosse i boxer ormai insudiciati di saliva. Gli occhi profondi e lussuriosi si Byunghee lo guidarono senza permettergli di scegliere.

    “Bravo ragazzo.”

    E Joon sorrise prima di leccare il pene per intero, dall'alto al basso, assaporando la pelle bollente di quell'uomo così voglioso che gli gemeva davanti agli occhi. Un respiro affannoso e spesso colpì Byunghee quando Joon prese il suo membro completamente in bocca, senza mezzi termini. Con la mano afferrò più forte i capelli di Joon e lo guidò in un ritmo prima pacato e poi più forte, trattenendosi dall'istinto di spingere violentemente nella bocca di Joon, tra le sue labbra gonfie e rosse. Joon tracciò la vena ingrossata che percorreva il pene di Byunghee con la lingua e a questo affronto Byunghee non poté trattenersi dall'alzare le anche e spingere direttamente nella bocca del ragazzo inginocchiato ai suoi piedi. Joon fece per vomitare e le lacrime iniziarono a formarsi negli occhi – questa visione provocò in Byunghee una reazione ben più violenta: mosso da un fremito inaspettato, Byunghee alzò la testa di Joon per i capelli e portò le sue labbra su quelle del ragazzo ancora con gli occhi umidi.

    “Changsun..” sospirò ritornando calmo. Forse per scusarsi o forse per assaporare ancora di più quel momento.

    “Hyung.. per favore..”

    “Changsun.. io..”

    “Hyung.. ti prego.. fammi male.”

    Gli occhi di Byunghee si fecero scuri. Non si aspettava una reazione del genere dal ragazzo con gli occhi ancora socchiusi e con le labbra lucenti, sporche di liquido seminale.

    “Changsun..”

    “Ti prego.” e con un bacio disperato sigillò la sua richiesta.

    Byunghee spostò Joon e lo girò di nuovo non lasciandolo mai completamente, assaporando il rumore della loro pelle a contatto. Si spogliò completamente e inchiodò le mani di Joon con una delle sue sul muro proprio sopra la sua testa.

    “Farai meglio a leccarle per bene altrimenti ti farai male.” disse poi, adagiando le dita della mano libera nella bocca di Joon che le unse tutte con la sua saliva, leccandole e succhiandole nel modo più seducente che Byunghee avesse mai visto. Questo gli ricordò il suo vero intento e, dopo essere stato paralizzato dalla visione celestiale delle sue dita bagnate, realizzò di non poter più trattenere i suoi istinti.

    Quelle dita, lunghe e ben formate, stimolarono l'entrata di Joon che, senza farselo ripetere due volte, inarcò la schiena e si spinse sulle falangi dietro di lui. Byunghee perse il controllo e infilò tre dita nel sedere arrossato di Joon lasciando quest'ultimo in un oceano di gemiti e affannosi respiri.

    “H-nh hyung, svelto hyung..”

    “Dimmi cosa vuoi..”

    “Scopami hyung.”

    “Cosa?”

    “Ti prego.. fott-imi h-hyung..”

    Byunghee continuò a stimolare Joon, muovendo le dita dentro e fuori, dentro e fuori, ad un ritmo sempre uguale. Improvvisamente sentì Joon urlare di piacere e si affrettò a coprirgli la bocca, conoscendo bene la causa di quel gemito prolungato: Byunghee aveva toccato la prostata di Joon con le dita. Si affrettò a rimuoverle per posizionare il suo pene in quell'entrata consumata e rossa che lo attirava tanto.

    “Shh, stai facendo di tutto perché Mir ti senta. Vuoi che ti veda mentre gemi intorno al mio cazzo? Vuoi che ti veda pieno di sudore mentre ti spacco il culo a metà, Changsun?” sorrise beffardo quando l''altro sussultò sotto il suo tocco.

    Joon non aveva mai sentito Byunghee parlare così. Non aveva mai realizzato che avesse una bocca così sporca, ciò lo eccitava così tanto che giurò che gli avrebbe chiesto di farlo sempre. Ogni parola pronunciata da Byunghee gli provocava un gemito, un gemito che veniva bloccato dalla mano possente che gli stringeva le labbra. L'impossibilità di esprimersi, l'erezione di Byunghee che premeva dentro di lui e Mir seduto a una manciata di metri da loro ignaro di quello che stava accadendo, lo fece venire contro il muro.

    Byunghee se ne accorse quando il respiro che batteva contro il palmo della sua mano raggiunse un ritmo frenetico fino a fermarsi improvvisamente e notò il muro colorato di bianco.

    “Stai scherzando vero?” disse impietrito, con una mano massaggiava la natica di Joon.

    “Scusami h-hyung.” rispose Joon tra un sospiro e l'altro, cercando di riprendere fiato. L'addome gli si gonfiava e gli si svuotava, il sudore scendeva lungo il collo. Byunghee si trattenne dal leccarlo tutto, c'era un'altra situazione a catturare la sua attenzione.

    Pian piano che spingeva sentiva Joon sciogliersi intorno a lui, abbracciarlo con tutti i muscoli. Si sentì risucchiato, impossibilitato a scappare da quel calore bagnato che colpiva il suo orgasmo in pieno petto. Joon era così accogliente e stretto che fece di tutto per trattenersi dal fargli male, ma..

    “No.. scusami tu.”

    La risposta allarmò Joon “Perch..”

    Joon non fece in tempo. Era troppo tardi per la curiosità quando Byunghee spinse tutto se stesso dentro di lui senza preavviso. Joon si sentì pieno e aperto a metà, un dolore dolce gli occupava lo stomaco e le gambe iniziarono a tremargli. Byunghee lo resse, mantenendo il suo ritmo e spingendo sempre più in fondo grattando contro le pareti interne sempre più morbide e calde.

    “Quant-o sei str-etto.” disse interrotto dal violento movimento pelvico.

    Byunghee non aspettò che Joon si abituasse a quell'invasione, ma il dolore si tramutò subito in piacere, in piacere liquido che scorreva nelle vene di Joon. Il sangue fluì nuovamente al suo pene che si rivelò essere più sveglio di quanto sembrasse, pronto per un secondo round.

    “H-hyung.” Joon continuava a chiamarlo, eccitato dal peso del respiro di Byunghee che gli premeva contro la nuca. “Sei.. mi stai spezzando.” Un braccio gli giaceva intorno al busto per reggerlo, un altro all'interno della gamba. La schiena di Joon colpiva lo stomaco di Byunghee interrompendo il contatto quando il più grande usciva da lui e sbatteva di nuovo tutto se stesso all'interno, a ritmi diversi, con il sudore che scendeva lungo la nuca.

    Byunghee non si preoccupò troppo di quello che Joon aveva da dire: ogni sua frase risultava essere così dannatamente sexy e piena di lussuria che non sarebbe riuscito a dar peso a un'eventuale problema. In quel momento realizzò di essersi fatto prendere la mano, ma ormai era troppo tardi. Il suo pene era così profondo dentro Joon che non ebbe il tempo di finire di pensare.

    La camera si riempì del suono della loro pelle che si toccava, dei loro corpi che sbattevano l'uno contro l'altro. Joon voltò la testa cercando la bocca di Byunghee che subito rispose a un bacio passionale e bagnato. Joon gemeva tra le labbra del suo amante, aggrappato al muro come prossimo alla caduta; la mano di Byunghee era ormai sul suo pene, già gonfio e pronto al rilascio.

    “Vieni per me.” sussurrò Byunghee una volta stretta l'asta di Joon tra le sue mani e non ci volle molto perché questo lo accontentasse venendogli sulle dita. Byunghee portò le mani alla bocca e assaporò lo sperma che era rimasto sulle sue dita. Fu in quel momento che l'apice dell'orgasmo lo colpì inaspettatamente svuotandosi completamente dentro Joon. Al contatto bollente il più piccolo reagì con un forte gemito – si sentì riempire fino in gola.

    “Dio cristo.” disse dopo aver ripreso fiato.

    Byunghee uscì dal quel buco ormai consumato dalle spinte e Joon sussultò al movimento e all'improvvisa mancanza. Si strinsero per un po' fino a quando i loro cuori non smisero di battere alla stessa velocità.

    “È sempre un piacere fotterti.” si sentì dire alle spalle.

    Joon si girò completamente prima di essere attaccato dalla visione che gli si presentò davanti agli occhi: Byunghee era stanco, provato – le labbra separate leggermente, il respiro ancora irregolare e l'addome muscoloso in tensione. Dopo avergli dato un bacio dolce e pulito, Byunghee fece per salutarlo.

    “No hyung!” disse Joon afferrandolo per un braccio “Dormi con me.”

    Byunghee sembrò esitante, ma non poté fare a meno di assecondare la richiesta del più piccolo che lo implorava con il viso ancora sudato. Egli gli si avvicinò e gli diede un bacio sulla gola assaporandone il sale.

    “Va bene.” disse.

    Si coccolarono nel letto, Joon poggiò la testa tra le scapole di Byunghee e una mano sul suo forte e massiccio torso.

    “Sapevo che prima o poi sarebbe uscito il lato perverso di te.” disse Joon divertito.

    “Smettila. Non è il mio lato perverso.”

    “Scherzi?”

    “Non sai cosa succede quando sfodero davvero il mio lato perverso.” e un sorriso luminoso si fece spazio tra le labbra del ragazzo più grande lasciando l'altro completamente spiazzato.. e timoroso.

    “Ti amo lo stesso.” disse poi il più giovane mettendo da parte il brivido eccitante che gli percorse le gambe.

    “Ti amo anche io.”

    Restarono abbracciati nel letto fino a che Joon non si addormentò. Poi Byunghee corse a chiudere la porta della camera a chiave: aveva rischiato davvero grosso. Si maledì per quanto era stato stupido, ma tutto era andato così bene con Joon che forse così stupido non era. Ad ogni modo, era meglio chiudere la porta per evitare che Mir giungesse in piena notte in una delle sue sessioni di sonnambulismo e avesse trovato i suoi hyung entrambi nudi e sudaticci. Rise tra sé alla visione del possibile evento.

    ----

    Quando Joon si svegliò, Byunghee era già in bagno a farsi la doccia. Poteva ben dirlo dai vestiti ordinati sulla sedia della camera, pronti per essere indossati. Faceva parte della sua indole essere ordinato. Sorrise.

    La stanza profumava ancora di sesso, di un sesso che non avrebbe provato mai con nessuna altra persona. Se si concentrava poteva rivivere le situazioni della scorsa notte senza sforzarsi e poté ben dirlo quando si alzò dal letto e una fitta dolorosissima gli percorse il sedere.

    “Fanculo Byunghee.” disse.

    ----

    “Hyung, allora? Che ne dici di quella cosa che ti ho chiesto?” Mir ricominciava a rompere le scatole. Era ora di dirgli che non poteva aiutarlo perché era gay. “Dai hyung, sei proprio una casanova!”

    “Mir.. non posso aiutarti.”

    “Perché hyung?!”

    “Mir.. vedi..” pensò a un modo per svelarsi, ma optò per una cosa veloce e diretta “..a me non piacciono le ragazze, cioè proprio le femmine.. non mi piacciono le donne, io..”

    Joon pronunciò la frase lentamente, meravigliandosi quando riuscì a finirla sano e salvo. Gli occhi puntati al pavimento aspettavano una reazione da parte di Mir, ma vedendo che questi non reagiva in alcun modo, Joon alzò lo sguardo per osservare il maknae.

    Mir era inespressivo. Joon era terrorizzato. E lo fu ancora di più quando Mir aprì la bocca:

    “Hyung non capisco..”

    “Lo so Mir, immagino sia una grande delusione per te.. io..” parlò velocemente. Poi Mir lo interruppe.

    “N-no hyung. Già lo sapevo, non è questo.. ma non capisco perché non puoi insegnarmi quelle cose.”

    “Perch.. come già lo sai?”

    “Sì, ieri.. me l'ha detto..”

    “Byunghee..”

    “Sì.. mi ha detto anche che quei rumori che mi svegliano la notte..”

    “No oddio, fermati Mir.”

    “Non pensavo di immaginarvi così avvinghiati però stanotte vi ho anche sognati..”

    “Mir smettila! Non voglio sentirti!”

    “Hyung cosa c'è che non va?”

    Joon non poteva credere alle sue orecchie. Per un attimo era diventato pallido, ma poi la rabbia lo tramutò in un peperoncino – uno di quelli peggiori, i più piccanti. Doveva prendere Byunghee e fargliela pagare per tutti i complessi che si era fatto negli ultimi tempi e soprattutto per aver detto a Mir una cosa del genere senza il suo permesso, per aver creato una situazione del genere da cui non sapeva come uscire se non scappare a gambe levate. Oh quante ne avrebbe passate, avrebbe dovuto castrarlo o minacciarlo. Ad ogni modo.. doveva evitare il discorso con Mir: sapeva quanto era curioso e non si sarebbe fermato alle domande più caste.

    “Dov'è quello stronzo?” disse infuriato dirigendosi verso la stanza a prendere il cappotto.

    “Ma hyung..”

    “Se lo prendo!” disse poi passando davanti a Mir e raggiungendo la porta. Le braccia piegate lo fecero sembrare un corridore di marcia mentre a passo svelto afferrò le prime cose che vide sul tavolo e girò il pomello della porta d'ingresso.

    “Ma hyung.. allora la mia richiesta?”

    “Fottiti Mir, ho altre cose più importanti da fare.”

    Joon uscì dalla porta sbattendola e dimenticando il portafogli sul tavolo. Era così infuriato che mentre camminava pensava a un modo perfido per fargliela pagare cara. Un mese senza sesso, fu l'unica cosa sensata che pensò ma si pentì subito dopo poiché sarebbe dovuto stare anche lui in astinenza. Non poteva vivere senza il pene di Byunghee. Si sentì una puttana, ma il pensiero non lo ferì poi tanto: era fiero di essere la puttana del suo.. ragazzo. Al pensiero sorrise, ma ritornò all'istante accigliato, cercando di pensare a cosa poter rompere a Byunghee. Forse il portatile.

    “A cosa gli servono i segreti del mestiere se poi non deve usarli per fini pervertiti? Potrebbe dirmeli quel bastardo, porterei avanti la tradizione.” fu l'unica cosa che disse Mir prima di bere un bicchiere di latte mosso dalla rabbia. Ma non si sarebbe dato per vinto.. forse Joon poteva essere corrotto con qualcosa. E qualcosa gli fece pensare di sapere anche cosa lo avrebbe aiutato ad ottenere quello che voleva.

    Prese il telefono e “Hyung! Joon sta venendo da te.. è urgente. Ma ti dico il perché solo se mi fai un favore.”
     
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